Unione Italina Vini Servizi Soc. Coop. [numero REA: 333340 Mi] ( 1895 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Altre denominazioni:

  • Unione lombarda fra i negozianti di vino [Cronologia: 1895 - 1905]
  • Unione Italiana fra negozianti di Vini [Cronologia: 1905 - 1919]
  • Unione Italiana Vini [Cronologia: 1919 - 1945]
  • Unione Italiana Vini scrl [Cronologia: 1945 - 2004]
  • UIV
  • UIV Servizi soc. coop. [denominazione alternativa nello statuto vigente]
  • Unionvini

Condizione: privato [Società cooperativa]

Sede: Milano

Collegamenti

Codici identificativi

  • MIDB00185D (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Abstract

L’odierna Unione Italiana Vini Servizi società cooperativa è l’evoluzione per statuti e base sociale dell’ente che nel 1895 nacque come Unione Lombarda tra i negozianti di vino. Scopo sociale della coopertativa è consentire prevalentemente ai soci, tramite la gestione dell’impresa in forma associata, la tutela, il coordinamento e la rappresentanza dei legittimi interessi generali, morali e materiali delle attività del ciclo economico del settore vitivinicolo, l’assistenza e la consulenza ai soci nelle questioni generali di indole tecnica, economica e legislativa, inerenti lo svolgimento delle attività del ciclo economico dei settori di appartenenza dei soci, nonché qualsiasi azione ed operazione che possa concorrere all’incremento, alla difesa ed al progresso delle attività dei soci.

Profilo storico / Biografia

Nel dicembre del 1895, un gruppo di commercianti vinicoli lombardi si riunì a Milano per discutere di problemi del settore, tra cui le frodi e le difficoltà in materia daziaria. L’occasione particolare che portò all’assemblea furono le agitazioni cittadine scaturite dalla presentazione in Comune di un progetto di radicale riforma tributaria che prevedeva, tra l’altro, l’allargamento della cinta daziaria delle mura alla zona suburbana degli ex Corpi Santi. Scopo della riforma in discussione sarebbe dovuto essere quello di incrementare le entrate così da risanare le finanze locali e far fronte a necessarie opere di risanamento edilizio e viario.
Il vino, come altri generi di prima necessità, era soggetto al pagamento dei dazi, che quindi pesavano indirettamente sul prezzo; qualunque riforma che incidesse sulla sua tassazione era quindi di forte interesse per chi operava nel settore, come produttore o come commerciante.
Il gruppo si costituì in Unione lombarda tra i commercianti di vini (1895), denominazione poi divenuta poi Unione Italiana fra i negozianti di vini (1905) e Unione Italiana Vini (1919).
Fin dalla sua costituzione, l’associazione si occupò di fornire i servizi più diversi al commercio vinicolo, contrastando la lotta contro le frodi e la pressione fiscale, ma attivandosi anche in altre direzioni, come ad esempio la creazione del Collegio arbitrale vinicolo e della Cassa consortile per gli infortuni sul lavoro degli operai, l’edizione di un bollettino sociale, l’organizzazione del Salone contrattazione vini di Milano. A queste iniziative, si aggiunsero la realizzazione di un autonomo Servizio serbatoi, la costituzione di una società per l’utilizzazione delle fecce di vino (Società Enotartrica), la creazione di un servizio di noleggio di carri-cisterna ferroviari (con officine di riparazione a Foggia) e l’apertura del laboratorio enochimico di Milano.
Nel 1921 comincia la pubblicazione della rivista Enotria e nel 1928 quella de Il Commercio Vinicolo (poi Il Corriere Vinicolo a partire dall’aprile 1950), organo dell’Unione Italiana Vini che sostituisce il precedente Bollettino ufficiale.
Nel 1945 l’ormai Unione Italiana Vini si divise in due entità separate: la Società Anonima SIOS (Società Italiana Officine Serbatoi) ereditò la gestione delle partecipazioni immobiliari e industriali, mentre la nuova Unione Italiana Vini Società cooperativa a responsabilità limitata mantenne le attività sindacali, editoriali e del laboratorio enochimico milanese, a cui sarebbe seguita l’apertura di quelli di Lecce (1947), Verona (1950), Firenze (1954), Asti (1955) e Napoli (1957), fino ad arrivare a 19 strutture, tra laboratori e recapiti per la raccolta di campioni, alla fine degli anni Ottanta del secolo ventesimo.
L’Assemblea Straordinaria dei soci dell’Unione Italiana Vini del 31 gennaio 1948, approva un nuovo statuto, caratterizzato da un’ampia visione all’avvenire. Il sodalizio assume così la denominazione di Unione Italiana Vini, Società Cooperativa a responsabilità limitata, mentre la ragione sociale trova una nuova definizione in associazione per la tutela generale e per il coordinamento delle attività del ciclo economico vinicolo; con la revisione statutaria dunque l’Assemblea affida al sodalizio nuove funzioni, che vanno oltre i soli compiti di incremento e difesa dell’industria e del commercio del vino fino ad allora perseguiti e che risulterebbero ormai restrittivi e fuori dal tempo. Con il nuovo statuto i soci dell’Unione sono suddivisi in tre categorie (a: industriali di vini e prodotti affini; b: commercianti di vini e prodotti affini; c; intermediari di vini e prodotti affini) poi divenute cinque con una successiva revisione statutaria del 1957 (a comprendere d: commercianti, industriali-commercianti e intermediari del commercio di macchine e prodotti per l’enologia; e) enti e associazioni, anche di carattere sindacale, che si prefiggessero scopi analoghi a quelli dello statuto del sodalizio). Gli appartenenti a dette categorie, si sarebbero potute costituire, in seno all’Unione Italiana Vini, in associazioni nazionali a carattere sindacale, enti autonomi con un proprio Consiglio, che avrebbe collaborato con Unione Italiana Vini. Tutti i soci di tali associazioni sarebbero dovuti essere soci anche di Unione Italiana Vini.
Nel 1963 l’Unione Italiana Vini promosse la nascita del Salone Macchine per l’Enologia e l’Imbottigliamento (SIMEI), la prima esposizione di livello internazionale di macchine per l’enologia e l’imbottigliamento. Per la gestione del Simei si costituì l’Ente Mostre Enologiche (EME), senza scopo di lucro, delegando a Unione Italiana Vini la realizzazione dei servizi a pagamento.
Da una necessaria evoluzione dell’Associazione nazionale commercianti grossisti in vino (associazione sindacale aderente a UIV), nel 1964 si costituisce in Milano, l’Unione Italiana Vini – Federazione Nazionale del Commercio Vinicolo (UIVFNCV), ente “parallelo” all’Unione Italiana Vini società cooperativa, nato con lo scopo di comprendere in un’unica organizzazione a struttura sindacale tutte le categorie di soci dell’Unione Italiana Vini. Scopi statutari della UIV-FNCV quelli di rappresentare e tutelare sindacalmente, sul piano nazionale ed internazionale gli interessi dei soci e ancora di tutelare gli interessi generali dei soci sul piano politico ed economico nel più vasto quadro della difesa del settore e del cordinamento delle attività del ciclo economico vinicolo.
Nel 1976, Unione Italiana VIni, promosse la costituizione della società consociata Zucova srl, che aveva come oggetto la produzione di zucchero mediante l’estrazione dall’uva; tale società cambiò nel giro di pochi mesi dalla sua costituzione la sua denominazione in Ampelos srl.
In occasione dello scandalo del vino al metanolo (1986) e della successiva necessità per disposizione ministeriale di munire di certificati per l’esportazione le partite di vino italiano, i laboratori di Unione Italiana Vini assunsero una funzione centrale nel favorire le esportazioni di vino italiano, producendo migliaia di certificati d’analisi, contribuendo così in modo sostanziale a supportare l’export vinicolo italiano.
Nel 1996, la UIV-FNCV si trasformerà in Confederazione Italiana della Vite e del Vino, espressione nazionale ed unitaria dei soggetti imprenditoriali e professionali che svolgono attività economiche nel settore vitivinicolo sia in primaria che in sussidiaria ad altre attività e rappresenta le imprese vinicole, commerciali e industriali organizzate in federazioni e associazioni nazionali che la costituiscono.
Alla fiera Simei, nel 1997, si affiancò la manifestazione Enovitis, salone delle tecniche per la viticoltura, che a partire dal 1998 ha una sua edizione in esterno, Enovitis in campo, per la prova di macchine per il vigneto.
Oltre a quelle già citate si segnalano le revisioni statutarie degli anni 1977, 1982, 1992, 1997, 2001, 2006 (in seguito al quale la denominazione dell’ente sarà Unione Italiana Vini Società Cooperativa), 2013 e 2017, in seguito a cui la denominazione dell’ente diviene Unione Italiana Vini Servizi Società Cooperativa.

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • UIV_1957_1 = Unione Italiana Vini 1895-1957, Unione Italiana Vini, 1957
  • UIV_1957_2 = L'unione Italiana Vini nel 1957, Unione Italiana Vini, 1957
  • UIV_1927 = L'Unione Italiana Vini MDCCCXCV - MCMXXVII, Arti Grafiche Enrico Gualdoni Milano, 1927
  • Benatti_2019 = Francesco Emanuele Benatti ... et al, 1928-2018. 90 anni di storia del Corriere vinicolo, con antologia ragionata degli articoli e un profilo storico dell'Italia dal 1928 ad oggi ricostruito attraverso le pagine del Corriere della Sera, Unione Italiana Vini, 2019
  • Mancini_2002 = I settantacinque anni del corriere vinicolo: 1928-2002, Unione Italiana Vini, 2002
  • CV 1950 - = Il Corriere Vinicolo, organo dell'Unione Italiana Vini, Unione Italiana Vini, 1950 - corrente (settimanale)

Compilatori

  • Prima redazione: Geoffrey Pizzorni
  • Rielaborazione: Francesco Emanuele Benatti - Data intervento: 22 aprile 2022