"18 octobris 1667 - Assignatio comunitati Caneti monialibus dicte terre cum liberatione et affrancatione" (1667 ottobre 18)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: b. 2, 32
Il giorno 6 marzo 1664 fu costituito un censo annuo di nove doppie di italiane sulla seriola Regona di ragione del comune con un edificio “pistatorie” e una macina per l’olio esistenti sul territorio di Canneto; il giorno 15 luglio 1667 similmente fu costituito un censo annuo di una doppia e mezza di italiane sul capitale di duecento doppie di Spagna che la stessa comunità, in qualità di cessionaria di Francesco Antoldi, teneva con Giovanni Caprioli, sul quale capitale la stessa comunità versò a Giovanni dodici doppie. I due capitali sommati insieme fanno 175 doppie di italiane. Stante che la detta comunità è debitrice verso le monache, a causa di livelli decorsi, della somma di lire 682 e soldi 17
Volendo la comunità di Canneto liberare sé e i suoi beni dalla detta annua soluzione, ma non sapendo in che modo farlo (non avendo denaro ed entrate e non potendo esigere le tasse (onera) per la lite mossa dai soldati ed essendo gravata da molti altri debiti), avendo il comune un capitale di doppie 200 di Spagna con Giovanni Caprioli, i consoli della comunità di Canneto Giovanni Battista Pigozzi del fu Camillo e Antonio Musoni del fu Rocco di Canneto (investiti del potere dagli altri consoli) danno e assegnano “loco solutionis” e vendono alla reverenda Angela Maria Ricciardella, alla badessa Elena Caterina Martinenga, alla vicaria Cecilia Marchetti, a Clara Francesca Losia e a Anna Giacinta del convento di S. Elena di Canneto il diritto di esigere dal predetto Giovanni Caprioli le dette dodici doppie ogni anno e duecento doppie in caso di affrancazione e ciò ad estinzione dei detti due anni di censo e ad affrancazione dei detti due capitali e a liberazione della predetta seriola ed edifici. Le monache liberano i consoli non tanto dai livelli decorsi quanto dai capitali predetti. Il prezzo esborsato è di altre 13 doppie di italiane e 9 lire e 7 soldi.
In italiano:
adì 18 ottobre 1667, Canneto
Avendo fatto i ragionati del comune e il procuratore generale delle monache Girolamo Angolino i conti di quanto la comunità di Canneto deve alle monache:
1° il comune di Canneto deve alle monache il capitale di 150 doppie di italiane
2° il comune di Canneto deve alle monache altro capitale di 25 doppie di italiane
3° il comune di Canneto deve alle monache per livelli decorsi su detti capitali cominciando dal giorno di stipulazione dei medesimi a tutt’oggi lire 1458
4° il comune di Canneto ha pagato alle monache per mezzo dei massari di Canneto Francesco Gavazzo e Carlo Sedazzari, parte in denari e parte in copelle di frumento, in tutto 1666 lire
5° il comune di Canneto deve avere dalle monache per la condotta del medico [Avelli?] 320 lire per tutto il mese di luglio
Il comune resta debitore di 682 lire 17 soldi.
Perciò è stato deciso di assegnare alle monache detto capitale di 200 doppie in estinzione delle dette 175 doppie e livelli che devono avere secondo i conti sborsando poscia esse monache il residuo da spendersi in pagar li debiti predetti e per levar detta relazione e per far ciò hanno eletto i consoli Pigozzi e Musoni.
Marco del fu Giovanni Battista Sedazzari, notaio in Canneto.
Copia semplice.
Segnatura antica: 52°
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, cc. 8
Codici identificativi:
- MIUD0FC85F (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/33030/units/443899