"Comune Salodii contra li cittadini della contrada Borgo di Mezzo". (1701 luglio 31 - 1707 settembre 13)
Unità
Tipologia: fascicolo o altra unità complessa
Segnatura definitiva: b. 150, fasc. 22
Nei precedenti Giuseppe Brodegazzi e Gian Paolo Tonoli, supplicano il comune di spostare a proprie spese la porta d’accesso all’abitato sita davanti alle loro case, che si trovano fuori porta; il consiglio generale concede quanto richiesto (1586 febbraio 30 (1). Lo stesso consiglio, viste le scorrerie delle milizie imperiali nei territori di Rivoltella, Pozzolengo e Desenzano, delibera (1701 luglio 31) riparazioni alle tre porte pubbliche (disponendovi un presidio armato), la posa di una catena di ferro per impedire l’ingresso alla cavalleria, la chiusura di tutte le altre porte. Il comune concede poi (1703 aprile 29) a Bartolomeo e Marco Pezza, Antonio Amadei e Giacomo Astolfi di aprire un piccolo uscio nel portone murato del Borgo di Mezzo a patto che, su richiesta del comune, venga richiuso. Il consiglio (1704 maggio 14) preso atto che il muro che chiude il portone del Borgo di Mezzo è stato furtivamente abbattuto, delibera che venga subito ricostruito. I rei non vengono trovati e successivamente l’atto vandalico si ripete anche alle muraglie e ad altre porte, rendendo libero l’ingresso di notte; il comune si rivolge al provveditore affinché intervenga a punire i colpevoli. Giovanni Bertelli, procuratore della contrada del Borgo di Mezzo, fa istanza (1707 giugno 6) al provveditore Giovanni Antonio Bembo affinché, essendo cessato il pericolo di invasioni militari, venga ripristinato il portone d’accesso al borgo nella sua antica funzione. Giulio Beltrame, procuratore del comune, contesta (1707 giugno 15) l’istanza dei rappresentanti del borgo, che abusano del titolo di università e ostacolano l’inchiesta nel criminale. Giovanni Bertelli, a nome dei capifamiglia della contrada, risponde (1707 giugno 18) alle accuse del comune distinguendo fra la questione dell’inchiesta per scoprire i colpevoli da quella della restituzione della porta, di recente otturata, al suo antico uso. Il provveditore emette (1707 settembre 10) un mandato contro il comune che non ardisca alterare l’uso antico del portone. Il comune ricorre presso la quarantia civil nuova, denunciando l’impunità di cui godono gli abitanti del Borgo di Mezzo colpevoli di violenza e guasti: Giovanni Francesco Raspi, uno dei capi della quarantia, ordina (1707 settembre 13) che gli abitanti del borgo si presentino in giudizio, entro il prossimo mese di ottobre presso la stessa quarantia.
Cronologia con precedenti dal 1586 febbraio 3.
Originali, copie autentiche e semplici.
1) Errore del copista della parte (reg. n. 27, c. 14), che lesse malamente “3°”.
N. corda 22. Livi n. 222. Busta 150.
Descrizione estrinseca:
Fasc., latino e volgare. Num. 1995 cc. 27. Cons. buona.
Codici identificativi:
- MIUD0FD9F4 (PLAIN) [Verificato il 28/05/2012]
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/36490/units/514777