Scuola Rinnovata Pizzigoni ( 1911 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Altre denominazioni: Scuola Rinnovata G. B. Vico

Sede: Milano

Profilo storico / Biografia

L’edificio scolastico Rinnovata è strettamente legato al pensiero pedagogico di Giuseppina
Pizzigoni.
Per realizzare il nuovo metodo Pizzigoni cercò valorosi collaboratori e sostenitori, come:
l’astronomo Giovanni Celoria (1842 – 1920), il fisiologo e psicologo Zaccaria Treves (1869 – 1911), il
neuropsichiatra Eugenio Medea, (1873 – 1967), il fisico Temistocle Calzecchi (1853 – 1922), Angelo
Mauri (1873 – 1936), ex ministro dell’Agricoltura, insieme a un gruppo d’industriali, tra i quali:
Felice Bisleri, Marco De Marchi, Ercole Marelli e Innocenzo Vigliardi Paravia. Questi, uniti dalla
passione per il progetto di una scuola nuova, divennero il primo comitato che consentì l’apertura
della Scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale, inaugurata in un padiglione docker vicino
alla vecchia scuola della Ghisolfa nel 1911. Si trattava solo di due classi prime, con sessantaquattro
bambini, gestite da lei e dall’amica Maria Levi. Questa piccola scuola sperimentale aveva ottenuto
l’approvazione e il sostegno del ministro dell’istruzione Credaro e della Cariplo, uniti al Comune di
Milano, che aveva concesso l’autorizzazione a iniziare un esperimento di riforma del metodo
d’insegnamento. Con il passare del tempo le sezioni aumentarono fino a comprendere tutta la
popolazione scolastica della Ghisolfa. A fronte dell’interesse suscitato da queste nuove proposte
pedagogiche e del successo di questa scuola così particolare, si rese necessaria la costruzione di un
nuovo edificio, inaugurato il 30 ottobre 1927. In questa nuova scuola pedagogia e architettura
dialogano ancora apertamente; il pensiero di Giuseppina Pizzigoni, infatti, qui trovò la sua piena
concretizzazione con l’aiuto dell’ingegner Erminio Valverti e dell’architetto Amerigo Belloni. Le sue
idee pedagogiche influirono in modo significativo sulla progettazione della scuola, in ogni angolo
di questo edificio è, infatti, esemplificato il suo metodo. Le aiuole disegnate con figure
geometriche per consentire un’applicazione pratica della geometria, le uscite sul giardino
progettate per ogni classe, come pure le portefinestre grandissime in ciascuna aula per consentire
una grande luminosità naturale e la possibilità di osservare tutto quello che accade all’esterno,
mentre contemporaneamente nelle scuole elementari dello stesso periodo venivano costruite
piccole finestre per non permettere la distrazione degli alunni dalla lezione, gli spazi verdi
progettati con alberi sempreverdi, piante con fioritura differenziata nei vari momenti dell’anno per
rimarcare uno sviluppo temporale e far percepire ai bambini lo scorrere del tempo e l’alternanza
delle stagioni, allo stesso tempo la presenza degli orti differenziati per ogni classe, pensati con
coltivazioni collettive, le serre, quella invernale per piante speciali e quella più ampia per
permettere colture più ampie, gli animali, enorme punto di riferimento per i bambini, di diverse
tipologie e con la possibilità di mettere in atto delle azioni di cura e di conoscenza, tanto
importanti per gli alunni in questi anni di crescita. Quanto di questo progetto sia direttamente
pensato da Giuseppina Pizzigoni è un elemento importantissimo, che proprio l’archivio con i suoi
documenti ora riordinati e catalogati pronti per essere studiati permetterà di cogliere. La scritta
ancora presente nell’ingresso della scuola: "Scopo il vero, tempio la natura, metodo l'esperienza"
consente di cogliere le finalità ben presenti nella mente della pedagogista. Così Pizzigoni scrive
relativamente agli spazi da lei pensati: Di fatto la scuola, vista nel suo aspetto esteriore, è bella:
bella per la sua linea architettonica; bella la sua decorazione murale; bella la disposizione in
padiglioni sorgenti di tra il verde dei prati, dei campi, delle aiuole, dei chioschi; bella la
decorazione dei luminosi corridoi, e quella delle aule tutte. Per chi conosce il mio spirito, il fatto
non sorprende. Io porto in eredità il gusto per l’arte; e non so vivere e lavorare in ambiente brutto,
e però era naturale che, creando una mia scuola, una scuola secondo il mio spirito, io la creassi
bene. Ma la mia preoccupazione non si arrestò già alla linea architettonica e alla decorazione degli
ambienti: essa si fermò sul diritto del bambino alla gioia; e siccome la gioia viene all’uomo da ogni

forma di bellezza, così sentii il diritto del bimbo a una educazione estetica vera e propria.
[Pizzigoni Giuseppina, Le mie lezioni ai Maestri delle Scuole Elementari d’Italia, Ufficio Propaganda
della “Rinnovata”, Milano 1931, ristampato (Prefazione di E. Agazzi Carminati), da La Scuola
editrice, Brescia 1950, pp. 87-88.] Un altro aspetto estremamente significativo per il metodo è il
rapporto con l’esterno della scuola, “scuola è il mondo” affermava Pizzigoni, quindi una parte
importante dei percorsi didattici ed educativi prevede l’uscita costante nel territorio circostante e
anche più lontano (mare, montagne e anche luoghi all’estero).
È del 1927 la trasformazione, da parte del ministero della Pubblica Istruzione, dell’associazione per
la diffusione del metodo Pizzigoni in Ente morale opera Pizzigoni. Lo statuto fu approvato il 28
settembre 1933.
Dall’anno scolastico 2008-2009 la Scuola Rinnovata fa parte dell’Istituto Comprensivo Rinnovata
Pizzigoni composto dalla Scuola primaria Rinnovata, la scuola primaria Dante Alighieri, la scuola
secondaria di primo grado Giancarlo Puecher.
Attualmente la Scuola Rinnovata Pizzigoni è una scuola primaria statale differenziata secondo il
metodo Pizzigoni. È in corso da anni, a seguito della costituzione dell'Istituto Comprensivo, il
progetto di estensione del metodo Pizzigoni alle nuove classi della vicina scuola Dante Alighieri.

Per la scuola è stato indicato l’estremo cronologico del 1911, anno di inizio della sperimentazione didattica presso la zona della Ghisolfa a Milano.
Fino all’ottobre 1927, prima che fosse realizzata l’edificio realizzato da Belloni e Valverti (con la consulenza di Giuseppina Pizzigoni) le lezione venivano tenute presso döckers, padiglioni provvisori in legno.

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Boranga P., Gasparo S. (1955). = Boranga Pierina, Gasparo Serafina, La Scuola Rinnovata "Pizzigoni", La Scuola Editrice, 1955
  • Chistolini (2009). = Sandra Chistolini, L’asilo infantile di Giuseppina Pizzigoni. Bambino e scuola in una pedagogia femminile nel Novecento., Franco Angeli, 2009
  • Cimmino A., Ferrari E. & Marmieri, A. (1993) = Cimmino A., Ferrari E. & Marmieri, A., Giuseppina Pizzigoni e la «Rinnovata» di Milano, Ufficio di propaganda dell’Opera., 1993
  • De Bartolomeis (1953) = F. De Bartolomeis, Giuseppina Pizzigoni e la Rinnovata, La Nuova Italia., 1953
  • Pizzigoni (1906) = Giuseppina Pizzigoni, Programma Didattico Particolareggiato per le prime quattro classi elementari., Società Tipografica Succ. Wilmant., 1906
  • Pizzigoni (1914) = Giuseppina Pizzigoni, La Scuola Elementare rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, Editore G. B. Paravia & C., 1914
  • Pizzigoni (1920). = Giuseppina Pizzigoni, L’insegnamento oggettivo, Rivista Pedagogica, XIII, 3-4, ristampato dalla Tipografia della Scuola Rinnovata, 1920
  • Pizzigoni (1922) = Giuseppina Pizzigoni, Linee Fondamentali e Programmi della Scuola Elementare Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale, Editore G. B. Paravia & C., 1922
  • Pizzigoni (1926) = Giuseppina Pizzigoni, La Scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale, in una esposizione della fondatrice Giuseppina Pizzigoni, Scuola Italiana Moderna, XXXV, 27, p.202., 1926
  • Pizzigoni (1927) = Giuseppina Pizzigoni, Programma dei Corsi Integrativi a indirizzo professionale:, Tipografia P. Agnelli., 1927

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Gabriele Locatelli (Archivista) - Data intervento: 26 marzo 2019
  • Prima redazione: Franca Zuccoli (Presidente Opera) - Data intervento: 26 marzo 2019