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Cusano nei ricordi - Vol 3 - Parco Tirelli - ora Comunale (1975)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Scheda speciale: F - Fotografia
Segnatura definitiva: LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi Vol 3 pag 23, 24, 25, 25A
Fotografie del parco un tempo di Villa Tirelli, ora parco comunale G. Matteotti, sito in via Matteotti.
Nelle foto:
- cancello di ingresso (ancora presente, anche se spostato rispetto alla collocazione originale) di pregio monumentale
- vialetto centrale (ancora oggi riconoscibile)
- la serra (demolita)
- alberi (sembra di riconoscere il grande faggio pendulo sulla destra poco oltre l’ingresso)
Fotografie di Armando Ripamonti.
IL PARCO COMUNALE G. MATTEOTTI
Il parco comunale intitolato a G. Matteotti é il risultato di diversi contributi. Il primo é il giardino della Villa Tirelli. Essa sorgeva al posto del condominio che oggi vediamo al nr 43 di via Mattotti a lato dell’ingresso del parco. Il condominio gemello sull’altro lato sorge al posto dei rustici della villa, che arrivavano a comprendere anche l’edificio noto come el Cortin del Borghett.
Già la mappa del Catasto Teresiano (1721) indica degli edifici in questa posizione, con un giardino all’italiana dietro di essi, a indicare la natura di residenza nobiliare.
Con il piano regolatore del 1952 comincia a farsi strada l’idea di vincolare a verde quel che resta dei giardini storici in centro a Cusano. “Alcuni giardini privati nella zona ad edificazione intensiva sono da vincolarsi all’attuale destinazione, nell’intento di conservare le caratteristiche locali mantenendo una nota di verde nel complesso dell’abitato” [relazione tecnica del 30 marzo 1945]. In particolare dalle mappe le aree vincolate risultano essere proprio il giardino Tirelli, il giardino Venini e il giardino Omodei.
In seguito le pressanti esigenze dello sfrenato sviluppo edilizio dei ‘60 minacciano queste scelte. Nel 1962 il Comune adotta una variante che prevede per l’area del giardino Tirelli-Venini la destinazione in gran parte a edilizia residenziale intensiva e a zona industriale. Era infatti lo stabilimento Griziotti, che occupava l’area a sud, fino a via Marconi, a richiedere fin dal 1957 la variante del piano per estendere i suoi capannoni. Poi, forse per le lungaggini della approvazione della variante, ma soprattutto (riteniamo noi) per le gravi difficoltà di mercato (produceva corde di canapa, prodotto ormai in crisi per il rapido sviluppo dei cordami di nylon), la Griziotti rinuncia ai progetti di espansione e adeguamento tecnologico ed é messa in liquidazione nel 1965. Di conseguenza, si rinuncia a portare alla approvazione definitiva la variante del 1962 e se ne avvia lo studio di una seconda, che approda in consiglio comunale per l’adozione il 28 dicembre 1966. Essa recupera la destinazione a verde dell’area prevista dal 1952 estendendola a coprire tutta l’area ex Griziotti fino a via Marconi. La relazione tecnica sottolinea che “la necessità di aprire i tessuti compatti per creare penetrazioni di verde, il più possibili contigue, cioè percorribili con pedonali, è esigenza imprescindibile di ogni città moderna”.
Nel 1967 il Cav. Costantino Codazzi dona al comune villa Venini (ormai cadente) e il relativo parco. L’aveva appositamente acquistata l’anno prima con l’intenzione di cederla gratuitamente al comune per farne una casa di riposo a lui intestata. Il progetto fu poi convertito alla realizzazione di una scuola materna il cui giardino, anche se separato da una rete, é di fatto contiguo alla restante area parco.
Nel 1977 il parco, allora denominato RAM-Tirelli, fu aperto al pubblico, con la realizzazione di una pista per il pattinaggio a rotelle a ridosso dei capannoni ex-Griziotti abbandonati. Immediatamente dopo i primi interventi, come la costruzione del piccolo edificio dei servizi e la recinzione della pista per pattinatori.
La cancellata all’ingresso, monumentale, é quella originale di accesso alla villa: é solo stata spostata un po’ all’interno a formare il piccolo giardino tra i due condominii, concessi alla proprietà nell’ambito del procedimento di acquisizione dell’area del parco.
Negli anni successivi il nuovo parco comunale, grazie alla facilità di accesso per la sua posizione centrale, fu spesso utilizzato, non senza polemiche, anche per manifestazioni di vario genere.
Nel 1999 il parco si allarga di quasi 4 mila mq che la proprietà sistema a verde e cede al comune nell’ambito del piano di recupero della area in abbandono di via Alemanni 4-8. Arriva così alla superficie attuale di 20.500 mq. Contestualmente, con un progetto di sistemazione complessiva, il comune conferisce al parco la sua fisionomia attuale con i giochi per i bambini, la tettoia, due campi di bocce (coperti poi nel 2003), il pergolato, l’eliminazione della pista di pattinaggio (realizzata poi in via Stelvio dalla Cooperativa Edificatrice Cusano Milanino). Chiuso al pubblico per i lavori nell’ottobre 1999, riapre nella veste di oggi il 2 aprile 2000.
All’interno del parco numerose sono le alberature di pregio, testimoni delle antiche vestigia nobiliari del giardino. Nel 2002 una cinquantina di esemplari significativi furono dotati di un cartellino botanico ad informazione del pubblico; oggi purtroppo in gran parte perduti.
Nel 2001 a seguito di un lavoro con alcune classi elementari e medie da cui era emersa l’indicazione, la giunta comunale delibera l’intitolazione del parco a Giacomo Matteotti.,
Vedi qui notizie sulle vicende della Griziotti.
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Soggetto: parco comunale Matteotti - un tempo parco Tirelli
Autori:
- Armando Ripamonti (fotografo principale)Motivo dell'attribuzione
- docuementazione
Supporto: gelatina ai sali d'argento/carta
Altezza: 18.0
Larghezza: 24.0
Descrizione estrinseca:
OGTD=positivo
OGTS=serie di 4 fotografie
MISU=cm
MTX=b/n
Compilatori
- Inserimento dati: Gabriele Marazzini - Data intervento: 16 dicembre 2021
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/117474/units/1408079