Notizie sul feudo. Cav 45.2 (1311 - 1496)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 1.2
Sono elencati ancora i privilegi concessi ai Conti Palatini, in modo particolare quelli concessi dai duchi di Milano.
Filippo Maria il 9 novembre del 1439 dichiarò i conti e terrazzani di Mede liberi da ogni giurisdizione di Pavia, riservando a sè il ‘supremo imperio del diritto della spada’; Francesco Sforza il 12 ottobre 1450 rinnovò le concessioni, stabilendo una tassa annuale di 25 fiorini per i conti e di 60 fiorini per il resto degli abitanti, in luogo dei soliti dazi che dovevano a Pavia. Da una lettera ducale inserita nel lungo atto di infeudazione di Mede (1) appare che alla morte di Francesco Maria Sforza la finanza ducale si trovava in tristissime condizioni. La duchessa Bianca Maria, infatti, fu costretta a vendere il contado di Mede per 4000 lire imperiali,conferendo agli acquirenti ogni franchigia e potere, non escluso il diritto della spada e quelle esenzioni che i precedenti duchi avevano concesso a Mede, staccandola dalla giurisdizione di Pavia.
1. MAGENTA Carlo, I Visconti e gli Sforza nel Castello di Pavia e loro attinenze con la Certosa e la storia cittadina, Hoepli 1883, vol.1, p. 509. Nella nota 2, stessa pagina, l’autore, aggiunge che l’atto di infeudazione di Mede è nelle carte del sacerdote Pietro Moiraghi ed è in pergamena con iniziale e stemma miniato.
Nota dell'archivista:
Inv. Ame.: Ms. 1605, Orig ?
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, cc.4
Codici identificativi:
- MIUD0144EB (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroMano-/fonds/5831/units/11575