Sommario di atti a favore dei conti di Mede contro il Regio Fisco pel feudo. 1439 e anni seguenti. Cav 45.5 (s.d.)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 1.5
“Pro i Conti di Mede contro delatori e fisco regio” relazione di Joseph Dondeus I.C. a favore dei conti di Mede contro il preteso pagamento di oneri fiscali voluto dalla Reale Camera.
L’autore riassume la storia del feudo di Mede, iniziando da considerazioni su alcuni abitanti della zona, che, dopo aver dilapidato il loro patrimonio, non ebbero più alcun censo,non impararono mai a vivere onestamente, non vollero mai affaticarsi, ma cercarono di arricchirsi con altrui fatiche e beni, eccitando alle liti con delazioni. Uno di questi individui accusò alcuni dei conti di Mede perchè per molti anni non pagarono i 25 fiorini dovuti alla Città di Pavia pur non possedendo più i diritti all’esazione o perchè la loro linea si era estinta o perchè avevano alienato ad estranei parte del feudo.
Ricorda quindi le antiche concessioni di imperatori, ad iniziare dal Federico I che nel 1164 concesse a Giudone, Goffredo e Ruffino, conti di Lomello, ogni giurisdizione e diritto che avevano in tutto l’Episcopato ed il Comitato di Pavia, nel quale comitato ‘adest locus Medae’; concessioni poi rinnovate da Fedrico II e confermate più tardi dai duchi di Milano.
Tra le concessioni ed i diritti c’era alche la proibizione di vendere o di alienare i beni e i diritti ad altri che non fossero dei conti di Mede e le successioni erano valide solo in linea di discendenza maschile. In effetti alcune delle case più antiche si erano estinte, ma vi erano altre a cui spettavano gli stessi diritti. Il documento prosegue affermando che la gente di Lomellina deriva anche da Riccardo di Fleossen, primo ‘cubicularium’ ossia cameriere di Carlo Magno. Riccardo aveva seguito Carlo Magno in Italia per combattere contro i Longobardi, ed avendo prestato un’opera egregia in quella spedizione, ricevette in dono quella terra che sta tra Po,Ticino e Sesia, in cui ci sono villaggi e castelli, come narra Antonio Maria Spelta in ’ Vita dei Vescovi Ticinensi’, nella vita di Guidone vescovo di Langosco. Tra i discendenti di questo Riccardo, ci fu Gandolfo, che ebbe tutto l’agro lomellino con il Castello di Lomello, da lui discendono i Conti Palatini di Lomello.
Quindi molte famiglie ebbero origine da Riccardo e si distinsero dai nomi dei villaggi e dei castelli che possedevano. A Mede i conti nel 1164 erano tre, nel 1311 erano 5, nel 1466 erano 7 : Raffaelle, Marco, Bonifacio, Marco Antonio, Franceschino, Giovanni, Bettino. Le famiglie andavano aumentando per cui per distinguerle assunsero come cognome il nome dell’avo che ebbe l’investitura ducale.
I delatori si scagliano contro gli Zaccaria, in quanto affermano che si è estinta per via maschile. Ma Francesco Geronimo, Buccino e Carolo, fratelli Zaccaria discendono da Raffaele come pure Arcangela Zaccaria, quindi la dinastia esiste tuttora ed il fisco non può pretendere le tasse di cui gode l’esonero per concessione ducale.
Nota dell'archivista:
Il documento è senza data, tratta di avvenimenti che vanno dal 9 aprile 1439 al 25 febbraio 1587.
Inv. Ame.: Printed.
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, cc.24, di cui 23 a stampa.
Codici identificativi:
- MIUD0144EE (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroMano-/fonds/5831/units/11578