Giornale Scolastico del Liceo Beccaria 1889 - n 3 (1889 febbraio 14)
Unità
Tipologia: registro o altra unità rilegata
Segnatura definitiva: RSBE2_301, ..., RSBE2_303
Giornale Scolastico scritto dagli alunni della classe.
Gli articoli di questo numero:
• Bozzetti intimi – di Sandro
Correzione pubblica di un componimento. L’alunno legge il testo e il professore lo corregge. A parte note sulla forma o sulle parole usate, il professore si infervora a proposito dell’indipendenza: “l’abbiamo fatta tutti… i martiri col loro sangue, gli scrittori col loro pensiero, i ricchi col loro denaro, i poveri col loro eroismo. Insomma è un fatto complesso, assai complesso …”. Il racconto potrebbe riferirsi ad un episodio reale avvenuto in classe, anche se non proprio con queste modalità.
• Omero e Virgilio – di I. M. Mitchell
Omero visse in tempi di guerre continue era abile a cantare le guerre ed il sangue. Virgilio invece, “cresciuto nella quiete campagnola … fra il lusso e le mollezze”, ci dipinge un Anchise che ci addormenta, un Enea “eterno piagnucolone” la cui dabbenaggine “ci muove al riso”.
• Come ragiona il pessimista – di G. Seregni
La vita umana è una breve strada dalla culla alla tomba, lungo la quale gli uomini si pigiano e si danneggiano reciprocamente nell’illusione di raggiungere uno splendido giardino (la felicità) che invece per quanto si avanzi, sempre si allontana. E alla fine trovano solo “un freddo sepolcro con le su tenebre e i suoi vermi”.
• Come ragiona l’ottimista – di G. Seregni
La morte è il coronamento del compito che ogni uomo ha nella sua vita: dopo che l’uomo ha goduto dei tesori della natura, dopo che ha lavorato per il miglioramento della specie, dopo che ha trasmesso a nuove creature il fuoco della vita, è giusto che la materia che la natura gli ha prestato, ormai non più atta al suo scopo, ritorni alla natura. L’immortalità, che è il desiderio di tutti, è data dalla memoria dei posteri. Quindi “ponete a buon frutto questi anni preziosi … in modo da procurare il maggior utile possibile a voi stessi e all’umanità intera”.
• Nome di donna – di G. Gori
Dopo l’introduzione che esalta la figura della donna “l’essere più gentile e più bello della creazione”, passa in rassegna alcuni nomi femminili interpretati in opere letterarie. Se finisce con vocali lunghe, suona “gradevole, dolce, fantastico”. Nomi come Esmeralda evocano potenza e angoscia. Le parole sdrucciole “hanno un’espressione languida … sfuggono dalle labbra come un bacio”: Angiola, Laura, Elena, Ines… Altre “hanno un non so che di tranquillo”: Beatrice, Lida, Giacinta, Amelia, Silvia, Adele, Edvige, Aida, Anna… Maria, Sofia “sembrano una lieve carezza”. Altri nomi, specie quelli derivati dal maschile, sono sgradevoli: Guglielma, Carlotta, Giuseppa, Francesca. Però col diminutivo diventano soavi.
• Notturno – di Alessandro Tassoni
Una breve poesia in prosa dedicata alla signorina G.M. L’ambiente è il lago di Garda, Salò, il Baldo, la rocca di Manerba, il profumo dei cedri e degli aranci… Una barca scivola sull’acqua, la luna sorride, il suono soave di un mandolino, i rintocchi lenti e gravi di una campana, la bianca figura di una fanciulla, dolce visione, ….
Qui allegate le immagini di alcune pagine.
Qui puoi sfogliare l’opuscolo.
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Cesare Beccaria
Liceo Classico
Francesco Magnani
Mario Rondoni
Cusano Milanino
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Tipologia fisica: opuscolo
Supporto: carta
Descrizione estrinseca:
opuscolo di 8 pagine numerate 17-24
dimensioni 17 × 22 cm
Stato di conservazione: buono
Lingua della documentazione:
- ita
Condizione di accesso: liberamente accessibile
Condizione di riproduzione: consentita per uso studio
Compilatori
- Inserimento dati: Gabriele Marazzini - Data intervento: 07 febbraio 2024
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/cusanostoria/fonds/154514/units/2023626