Gaetaneo Cattaneo ad Enrico Sanclemente ([1811 maggio 18])
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 20
Finalmente una lettera del comune amico Millingen mi ha spiegato l’enigma ch’io non arrivava a sciogliere, anche col di lei sussidio, cioè a chi appartenesse l’Aristofane 2. vol. 4° che ho trovato nella cassa contenente gli esemplari della di lei opera, speditami da Roma, e perché invece di 10 esemplari dell’opera med[esi]ma, siccome Ella mi indicò nella sua pregiat[issi]ma lettera di colà scrittami, io ne ho estratto undici. Tanto l’Aristofane, che l’undecimo esemplare, della di lei opera erano di Millingen destinati pel suo amico M[onsieu]r Hennin Tesoriere della Corona di Milano (84), né si ricordò di scrivermelo, neppure di motivarmelo in quasi tre mesi che abbiam passati insieme. Solo oggi ricevo da lui questa notizia, pregandomi di passare le dette opere all’amico, ciocché non ho potuto per ora eseguire che in parte, mancandomi l’Aristofane che le ho lasciato in Cremona unicamente all’esemplare della di lei opera, da lei stessa richiestomi[.] A proposito della di lei opera debbo dirle che più non me ne resta un solo esemplare, avendone spediti 5 a Parigi, uno al Sig.[no]r Borghesi (85) a Savignano, un altro al Sig.[nor] Ab =[at]e Cavanna (86) di Genova, uno ceduto al Sig.[no]r Senat=[or]e Castiglioni (87), uno alla Biblioteca Reale di Brera, e finalmente l’ultimo consegnatole in Cremona. Le dò questa minuta relaz=[ion]e perché Ella sappia di quanto io le vada debitore.
La prego pertanto, quando le capiti un occasione opportuna di spedirmi l’Aristofane affinché io possa compiere la commissione ingiuntami dall’amico comune.
Oggi pagherò nelle mani del Tesoriere Gen=[eral]e altre £ 822,68 provenienti da un quarto mandato spedito dalla Direz[ion]e Gen=[eral]e delle Zecche in estinzione del maggiore di lei credito. Credo opportuno di dargliene avviso per di lei norma.
La ringrazio della nuova che mi favorisce della medaglia di Corinto e non dubito che Ella raduni in breve di ché arricchire una scienza che di già tanto le deve.
Mi continui la di lei buona grazia &e.
Nota dell'archivista:
(84) Michel Hennin (Genova 1777 – Parigi 1863), figlio del diplomatico Pierre Hennin, fu pubblico funzionario (Ciambellano del re di Baveria) e studioso dilettante di numismatica e storia. Pubblicò diversi studi in tali campi, tra cui “Histoire numismatique de la Révolution Francaise”, Parigi 1826 (2 volumi), “Manuel de numismatique ancienne”, Parigi 1830 – 1869 (3 volumi), “Le monuments de l’histoire de France”, Parigi 1854 – 1863, catalogo di scultura, pittura ed incisione, in 10 volumi. Pubblicò anche la corrispondenza inedita di suo padre con Voltaire (“Correspondance inédite (… )”, Parigi 1825) e nel 1863 donò la sua raccolta di stampe sulla storia di Francia alla Bibliothèque Nationale (G. GRATET – DUPLESSIS, “Inventaire de la collection d’estampes (… )” par M. Hennin, Parigi 1877 – 1884, 4 tomi). Hennin fece da intermediario tra Cattanco e Millingen e tra quest’ultimo e l’abate Felice Caronni per la compra – vendita di libri e monete (LA GUARDIA 1985, nn. 37, 48, 64, 76, 118, 270, 381, 453, 454, 480) e cedette al pittore Giuseppe Bossi diverse serie di monete provenienti dalla collezione Millingen (LA GUARDIA 1985, n. 197).
(85) L’epigrafista e numismatico Bartolomeo Borghesi (1781 – 1860), di Savignano (Forri), la cui ricca collezione di monete Cattaneo non poté acquistare per il rifiuto dei ministero delle Finanze di pagare i 22.000 Scudi romani richiesti (e non 20.000, come affermato in SAVIO – DELLA FERRERA 1990, p. 353, nota 26: cfr. Annali 1815, pp. 16 verso – 17 recto). Di essa, smembrata e venduta all’incanto tra il 1879 e il 1889, restano i cataloghi d’asta (“Catalogo del museo Bartolomeo Borghesi”, Roma 1879 – 1881: vendite R. DURA a. Il, n. 6, III, n. 6, IV, nn. 4 e 10, e “Catalogo del museo Bartolomeo Borghesi. Monete romane consolari ed imperiali” a cura di G. SANGIORGI, Firenze 1889), oltre ad un elenco degli esemplari consolari mancanti alla collezione, compilato da Borghesi e pubblicato nella raccolta completa dei suoi scritti, edita postuma in dieci volumi (“Oeuvres complètespuhliéespar les ordres et auxfrais de S.M. l’Empereur Napoléon III”, Parigi 1862 – 1897: l’elenco è nel vol. 1, pp. 47 – 50, ristampato a cura di F. PANVINI ROSATI, S. Marino 1979). Nel novembre 1810 Cattaneo conobbe Borghesi a Savignano ed iniziò con lui una regolare corrispondenza, di cui abbiamo notizia fino al 1819. Tale rapporto epistolare, alimentato da qualche visita di Borghesi a Milano, oltre che da conoscenze ed amicizie in comune (Sanclemente, Pompeo Litta, Francesco Maria Avellino, Domenico Sestini, forse Manzorú e Pellico), condusse pure ad un vivace scambio di libri e di monete. Nel 1811 Cattaneo fece realizzare per Borghesi, dai bilanciai della Zecca di Milano, una serie di pesi inonetali e gli forni alcune medaglie coniate a Milano (LA GUARDIA 1985, n. 309). Operò inoltre costantemente da tramite fra antiquari, librai e collezionisti (italiani e stranieri) ed il Borghesi, che si sdebitò effettuando per di lui conto ricerche di documenti e notizie nelle biblioteche di Roma (LA GUARDIA 1985, nn. 177, 180, 183, 188, 193, 201, 204, 214, 220, 237, 276, 288, 297, 3091 318, 411, 431, 461, 466, 478, 718, 845, 895, 903, 920). Per un inquadramento dei rapporti tra Cattaneo e Borghesi, cfr.: LA GUARDIA 1985, n. 177; A. CAMPANA, “Duecento anni di fama del Borghesi”, in: Bartolomeo Borghesi, Scienza e Libertà. Atti del Colloquio Internazionale AIEGL, a cura di G. Susini, Bologna 1972, pp. 1 1 ss.; SAVIO – DELLA FERRERA 1990, p. 351, nota 20.
(86) L’abate Tommaso Cavanna, col quale Cattaneo fu in corrispondenza dal 1810 al 1817 (LA GUARDIA 1985, nn. 150, 152, 154, 157, 164, 194, 221, 637, 702, 714, 778). Cattaneo non poté concretizzare l’acquisto in blocco della collezione numismatica Cavanna a causa delle pretese del proprietario di calcolare il valore metallico degli aurei imperiali in aggiunta al valore numisrnatico. Realizzò però l’acquisto di alcune serie di monete cufiche, che furono illustrate da C.O. CASTIGLIONI nel catalogo della raccolta eufica del Gabinetto di Brera (“Monete cufiche dell’I.R. Museo di Milano”, Milano, Imperiale Regia Stamperia, 1819).
(87) Il conte Luigi Castiglioni (Milano, 1757 – 1832) fu presidente dell’Accademia di Brera, membro della Società Filosofica di Filadelfia e della Società Patriottica di Milano. Nel 1807 divenne direttore della Stamperia Reale, appena istituita, nel 1809 fu nominato senatore e l’anno successivo gli venne conferito da Napoleone il titolo di conte. Fu anche appassionato di botanica (nel 1790 pubblicò a Milano lo studio, in due volumi, “Viaggio negli Stati Uniti dell’America settentrionale fatto negli anni 1785, 1786 e 1787”, dedicato alle piante indigene) e di numismatica, che studiò assieme allo zio, conte Verri. Lasciò la sua interessante raccolta di monete (nella quale erano confluiti, fra l’altro, gli esemplari in rame della collezione di Guid’Antonio Zanetti) all’amministrazione civica milanese. Con il ritorno del governo austriaco a Milano, il Castiglioni fu privato degli incarichi più importanti, ma conservò la presidenza dell’Accademia di Brera ed ottenne il titolo di I.R. Ciambellario (1820).
Supporto: carta
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, copia di lettera
Codici identificativi:
- MIUD03153A (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/797/units/171862