Gaetano Cattaneo ad Enrico Sanclemente ([1812 febbraio 7])
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 50
Eccomi a mantenerle la promessa che le ho fatta nell’ultima mia rimettendole la Bolletta di pagamento di £. 963,63. c.[entesi]mi da me fatta eseguire p[er]di lei conto nelle mani dì questo Tesoriere g=[eneral]e[.]
Grazie al lungo andare innanzi e indietro alla stamperia Reale oggi finalmente si termina la stampa della Difesa che vado a pubblicare della mia lettera a Sestini. Ella sarà dè p[ri]mi ad averla, giacchè il di lei giudizio è per me de’ più venerati. La mìa salute va rinfrancandosi, e spero d’aver presto lena sufficiente p[er] riprendere seco lei una corrispondenza che mi riesce così gradita e ad un tempo vantaggiosa. Durante la mia malattia ho letta e, posso dire, studiata, l’opera di Visconti sull’Iconografia greca (175).
Fuori di alcuni nei, che però non si sarebbero rinvenire che nella parte strettamente relativa alla numismatica, essa è veramente classica e degna dell’alto nome che il di lei autore si è fatto presso la colta Europa. S’Ella me lo permetterà io prenderò occasione in altra mia di consultare anche il di lei oracolo sui punti che hanno fermata la mia attenzione.
Frattanto mi conservi la di Lei preziosa amicizia, e mi creda &cc.
Nota dell'archivista:
(175) “Iconographie grecque par E. Q. Visconti membre de l’Institut de France (…)”, Parigi, P. Didot, 1808. Nell’antiporta figurata si legge: “Iconografie ancienne ou recueil des portraits authentiques des empereurs, rois et hommes illustres de l’antiquité – Tome premier. Iconographie grecque”; a questo volume, dedicato a “Poétes”, “Législateurs et sages anciens”, “Hommes d’état et de guerre”, “Philosophes”, “Historiens”, “Orateurs et réthcurs”, “Médecins et physiciens” e “Femmes célèbres”, seguirà nello stesso anno, per la medesima stamperia, “Iconographie grecque. Seconde partie Rois” e poi, senza indicazioni tipografiche, “lconographie grecque suite de la seconde partie”. La raccolta di ritratti di regnanti e personaggi illustri dell’antichità si completerà, qualche anno dopo, con l’ “Iconographie romaine par le chevalier E.Q. Visconti membre del’Institut Royal de France (…)”, Parigi, P. Didot, 1817, primo tomo, a cui seguiranno, dopo la morte del Visconti, un secondo ed un terzo, editi, a cura di A. Mongez, nel 1821 e nel 1826. Nella Corrispondenza extraufficio del Gabinetto di Brera si conservano le copie di due lettere indirizzate da Cattaneo, rispettivamente, ad Ennio Quirino ed Alessandro Visconti (LA GUARDIA 1985, nn. 722 e 531). Al primo, Cattaneo scrive il 19 febbraio 1817 per domandare il suo parere antiquario sopra un “pezzo controverso […] Un enigma” rappresentante “già da 4 anni la disperazione di molti fra i più distinti archeologi di vari paesi”. Ad Alessandro Visconti, Direttore della Zecca di Roma e della Calcografia, Commissario per le antichità e le belle arti, è indirizzata invece una lettera del 9 settembre 1814, con la quale Cattaneo gli invia in omaggio una copia del suo “Catalogus populorum, urbium et regum” (cfr. nota 75). I buoni rapporti di stima e di colleganza tra Cattaneo ed Ennio Quirino furono indubbiamente facilitati dalla frequentazione di amici comuni, come Luigi Lamberti, professore a Brera e direttore della Braidense, e Giuseppe Antonio Guattani, ai elieologo, storico dell’arte e segretario della Pontificia Accademia di Archeologia. Inoltre G. SFORZA (“Ennio Quirino Visconti e la sua famiglia”, in: Atti della Società ligure di storia patria, LI, 1923, pp. 215 – 216) pubblica il manifesto con cui, nel 1817, il tipografo Nicolò Bettoni di Brescia proponeva l’associazione alla ristampa delle opere del Visconti, affermando di averne avuta l’ispirazione da Gaetano Cattaneo (“illustre archeologo e volea dir quasi padre dell’insigne Gabinetto delle Medaglie dell’irnperial regia Zecca”). L’iniziativa giunse a buon fine con l’edizione, l’anno successivo, del primo volume della raccolta: “Il Museo Pio Clementino illustrato e descritto da Giambattista ed Ennio Quirino Visconti Volume I”, Milano, per Nicolò Bettoni [Tip. Destefanis], 1818; nell’antiporta: “Le opere di Ennio Quirino Visconti classe prima”. Nell’edizione milanese, le opere del Visconti sono divise in tre classi: I. Museo Pio Clementino, II. Iconografia romana e Iconografia greca, III. Opere varie. Le Opere varie furono curate da Giovanni Labus e corredate da incisioni di Pelagio Palagi ("Opere varie italiane e francesi di Ennio Quirino Visconti raccolte e pubblicate per cura del doltor Giovanni Labus. Vol. I: Milano, Soc. Tip. de’ Classici Italiani, 1827; vol. II: Milano, A.F. Stella e figli, 1829; vol. III: Milano, A.F. Stella e figli, 1830). Nella sua vasta crudizione antiquaria, E.Q. Visconti ebbe modo di leggere ed apprezzare gli studi di Sanclemente, segnalandoli più di una volta nelle sue pubblicazioni (cfr. G. SFORZA, cit. supra, p. 84).
Supporto: carta
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, copia di lettera
Codici identificativi:
- MIUD031558 (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/797/units/171892