Gaetano Cattaneo ad Enrico Sanclemente ([1811 settembre 7])
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 35
Erano poche ore ch’io mi trovava di ritorno in Patria, quando ho avuto il contento di ricevere il gradito di lei foglio dei 5 c=[orren]te[.] Subito ho fatto rimettere nelle mani del Sig=[no]r Corridori la Bolletta di £ 875,86 che per inavvertenza del mio aggiunto rimase fra le carte del Gabinetto. lo non so che Diavolo mi perseguiti in questo affare, ch’io non possa mai ottenere che la cosa cammini in modo da renderla contenta. Mi è trito proverbio che la buona voglia non giova, ove non sia sostenuta dalla fortuna. Mi resta solo dunque ad invocarla perché d’ora innanzi mi assista, sperando ch’Ella non sarà per mover dubbio pel mio impegno in servirla come Ella merita.
Ho trovato M.[onsieu]r Millingen partito per Vienna, e mi reca sorpresa ch’egli ora sfugga Cremona, Non ne soffre però il mio amor proprio, poichè riconosce in tale ripugnanza una stima maggiore del boccone che gli ho strappato di bocca, mercè la di Lei gentilezza.
Trovo anch’io esorbitante il prezzo delle medaglie di Cousinery, ma non posso dispensarmi dal proporne l’acquisto, quantunque sia più che persuaso di buttare la barba ed il sapone. Non mi è ignoto che Persico cerca di vendere le sue, Alliar lo stesso (133) ed infiniti altri tanta è la sete attuale di denaro. Ma per questa stessa ragione ne consegue altresì la penuria di mezzi anche per la parte del governo per intentarne l’acquisto. Carelli però mi scrive che ha avuto la sorte di vendere le sue medaglie al Re di Napoli per la somma di 18m/[mila] Ducati in tanti beni, oltre la carica di Conservatore di esse (134).
Sestini è ansioso di sue lettere, essendone privo da molto tempo. Mi scrive che la di lei opera trova esito in Germania, e mi dà la notizia che un certo Weston ha pubblicato recentemente una med.[agli]a di Atusia della Siria= Caput muliebre turritum R ATOYEIEON TON PPOY TON KAIPPON. Equus, palmae ramus, omnia intra quadratum AE… (135)
Non ho ancora avuto tempo di scrivere ad Assemanni per la questione sulla medaglia di Tiberiade (136): ma Ella può essere certa che non mancherò d’informarla tosto che avrò avuto l’onore di un riscontro da quel dott=[issi]mo personaggio. Mi creda[.]
Nota dell'archivista:
(133) Louis Allier (Lione 1766 – Parigi 1827) fu numismatico ed archeologo illustre, autore di diverse Notices, Essais e Mémoires sulle antichità orientali. Viaggiò molto in Oriente con incarichi diplomatici e ne trasse occasione per collezionare oggetti d’arte ed antichità, tra i quali un’importante raccolta di monete greche, che fu venduta all’asta a Parigi nel 1828 per 100.000 franchi e descritta nel catalogo “Notice des pierres gravées antiques et modernes, dessins et autres objets d’art, composant le cabinet De feu M. Allier de Hauteroche (…)”, Parigi, Lacoste – Dubois – Henry, 1828, preceduto da una biografia del collezionista.
(134) Francesco Carelli (1758 – 1832) fu filosofo, archeologo e numismatico di Conversano (Bari). Segretario del principe di Caramanico, vice – re di Sicilia, rivestì la carica di Ispettore generale delle Poste. Alla morte del suo protettore, perduto il pubblico impiego, si dedicò ad interessi storico – artistici, stabilendosi per tre anni in Francia. Visitò quindi Milano, Venezia e Roma, dove conobbe gli antiquari più celebri dell’epoca, e si ristabilì infine a Napoli, con l’incarico di sovrintendere all’Istruzione ed ai lavori pubblici. Pubblicò una “Dissertation sur l’origine de l’architecture sacrée”, Napoli 1831, ma il suo nome come numismatico è legato principalmente alla pubblicazione dell’opera “Equitis Francisci Careliii nummorum veterum Italiae quos ipse collegit et ordine geographico disposuit descriptio”, Napoli 1812, che fu annotata da F.M. Avellino (In Francisci Carellii numorum veterum Italiae descriptionem adnotationes. Accessit de Neapolitanorum numo anecdoto epistola ad cl. v. Nieburhrium ( ), Napoli 1834) e ristampata, con aggiunte, da Celestino Cavedoni (Francisci Carellii numorum Italiae veteris tabulas CCII, edidit Caelestinius Cavedonius. Accesserunt Francisce Carellii ( descriptio F.M. A vellinii in eam adnotationes, Lipsia 1850). Nella Corrispondenza extra – ufficio dei Gabinetto numismatico di Brera si conservano sette lettere indirizzategli, tra il gennaio 1811 e l’aprile 1820, da Cattaneo, che lo conobbe a Napoli, in occasione del viaggio di studio compiuto alla fine del 1810 e durante il quale acquistò da lui alcune monete (LA GUARDIA 1985, nn. 198, 228, 295, 306, 549, 736, 957). Le citate lettere contengono informazioni circa acquisti di libri (per i quali Cattaneo prestò la propria mediazione) e scambi di pubblicazioni e monete, oltre che notizie relative a collezionisti e numismatici (Millingen, Sestini, Sanclemente, Cousinéry, Avellino). Carelli comunicò a Cattaneo l’avvenuta vendita della sua collezione di monete al re di Napoli con lettera del 22 agosto 1811, come apprendiamo dalla risposta che il Conservatore del Gabinetto milanese gli indirizzò il 30 ottobre successivo (LA GUARDIA 1985, n. 295).
(135) Si riferisce alla lettera indirizzatagli da Firenze dal Sestini il 16 agosto 1811 (SESTINI 1811 – 1831, n. 10), nella quale questi, mancando di notizie del Sanclemente, temeva addirittura che fosse morto: “E’ un pezzo che non ricevo lettere dal nostro P. Ab. Sanclemente […] Datemi, vi prego, contezza della di lui esistenza, molto più che quando giunse quà Mr. Millingen, mi recò l’infausta novella ch’egli aveva, che più non esistesse”. La zecca indicata come “Atusia” potrebbe forse essere Anthemusia.
(136) Come si è già accennato (cfr. nota 125), Cattaneo scriverà ad Assemani di lì a poco, cioè l’l 1 settembre.
Supporto: carta
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, copia di lettera
Codici identificativi:
- MIUD031549 (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/797/units/171877