Enrico Sanclemente a Gaetano Cattaneo ([1811 giugno 3] - [1811 giugno 22])
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: 25
Venerat[issi]mo Sig.[nore] ed A[mico] Pregiat[issi]mo
Il Sig.[nor] Cav.[aliere] Ponzoni è rimasto soddisfattissimo della di Lei graziosissima Lettera, ed ha cacciato dalla sua mente ogni sospetto, che gli avevano cagionato le false relazioni recategli da Milano, e in prova riceverà Ella in breve una sua lettera, nella quale oltre i dovuti ringraziamenti, sarà anche per pregarla del favore di trasmettere diverse copie della sua stampa contenente il consaputo Estratto per spedirle a Parigi al suo corrispondente Librajo Fournier affine di dispensarle colà gratuitamente.
Compiego in questa la ricevuta, che ricevo nel momento da Luigi Stefanoni delle due bollette favoritemi in pagamento delle due rate ivi notate, ed attenderò le altre per la via più spedita, che di mano in mano, mi si potranno mandare affidate alle di Lei gentili premure.
Rispetto alle stampe delle quali l’aveva pregata a farne acquisto, se sono in tempo, non si prenda più pensiero avendo già potuto supplire in altra maniera. Se poi si fossero costì già comprate, ne sarò io il debitore. Vengo alla medaglia di Prusa ad Olympum. La nota da me apposta Ex schedis meis e poi cancellata, significa che aveva veduta e descritta tal medaglia senza poi ricordarmi del luogo, o presso di chi l’avessi veduta, come anche senza aver avvertito, per la fretta, come tal volta succede, di qual modulo ella si fosse quando la trascrissi. Onde non essendo mia, e scritta in una cartuccia messa a parte colle altre, e passato molto tempo, quando unii tutte in serie le mie medaglie, non potei indicar di più alla ridetta medaglia estranea, e non appartenente alla mia serie.
Il Sig.[nor] Sestini mi ha mandato un elenco di poche medaglie con epoche, che già hò illustrate. Una singolare mi è stata descritta da un certo Sig.[nor] Ubaldo Bellini di Osimo mio antico amico (102), che ha un illustre Museo messo insieme a Roma. La Medaglia in mass.[imo] modulo di Bronzo è di Commodo, che ha pure la testa di Crispina nella parte anteriore, e nel rovescio porta la leggenda ANTIOXEON MHTPO KOL. Conferma questa la leggenda in un’altra del Sestini di Settimo Severo riportata Epist.[olario] t.[omo] IV. pag. 42, e decide ogni controversia intorno al passo di Paolo Giureconsulto dove alla lege Il de Censibus scrisse = Divus Antoninus Antiochenses Colonosfecit, salvie tributis. La comune opinione era stata sin’ora, cominciando da Bellejo (103) e sostenuta poi anche da Eckhel (104), che fosse stato Caracalla il primo istitutore di quella colonia. Vedasi Eckhel (105) T.[omo] III.D.N.p.302. Ma d’ora inanzi dovrà dirsi, che Paolo debba intendersi di Antonino Pio ec. Sono con la più perfetta costante stima ed amicizia
Di Lei Venerat[ìssi]mo Sig.[nore] Devot[issi]mo Obblig[atissi]mo Ser[vito]re[.]
P.S. Da due medaglie di Cibira (106) della Frigia fra quelle mandatemi dal Sestini si stabilisce ora più esattamente il principio del Epoca di quella Città, sin’ora fissata ex conicctura, et analogia quadam dai lodati Autori Bellejo, ed Eckhel, e in seguito dalla comune de Numismatici nell’anno d.C. 776. Conviene ora posticiparla d’un anno almeno, e precisamente nell’anno 777 per le ragioni da me addotte nell’illustrazione delle d.[ett]e due medaglie, le quali appartengono a Traiano Decio, e ad Etruscilla di lui moglie colla stessa data ZKC, cioè A.226.
Nuovamente mi dichiaro ec.
Nota dell'archivista: - Sul verso della lettera: “Al Veneratmo Sig. Sig. Pron Colmo/Il Sig. Gaetano Cattaneo Conservatore/del Reale Gabinetto di Medaglie ec./Milano”.
(102) L’abate Ubaldo Bellini di Osimo (fratello di Stefano, Vescovo di Loreto), a cui Sestini dedicò la trentatreesima delle sue “Lettere e dissertazioni numismatiche (… )”, cit. in nota 9, cioè la lettera Sopra un medaglione di Commodo con Crispina, coniato in Antiochia, colonia della Siria (toino III, Milano 1817, pp. 128 – 129), e la cui collezione numismatica parzialmente illustrò in “Descriptio numorum veterum”, cit. in nota 33. Poco dopo l’unità d’Italia, la raccolta Bellini, divenuta Briganti, fu venduta quasi interamente ai musei di Berlino, con l’intermediaziorie di Jean Lambros (BABELON 1901, col. 265 e TONDO 1990, pp. 273 – 274).
(103) BELLEY, “Observations sur les médailles et sur l’ère d’Antioche sur le Sarus, appelée aussi Adana, en Cilicie. Seizième Supplernent aux Dissertation du Card. Noris sur les époques des Syro – Macedoniens” (H. NORIS, “Annus et Epochae Syro – Macedonum vetustis urbium Syriae numis, praesertim Mediceis, expositae (…)”, Firenze 1689 e 1691; Lipsia 1696), t. XXXV, p. 608.
(104) Il celebre numismatico Joseph Hilarius Eckhel (1737 – 1798), direttore del Gabinetto numismatico imperiale di Vienna.
(105) “Doctrina numorum veterum. Pars I, De numis urbium, populorum, regum (voll. I – IV). Pars II, De moneta Romanorum (voll. V – VIII)”, Vienna 1792 – 1798.
(106) Kybira, città meridionale della Frigia.
Supporto: carta
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, lettera autografa firmata
Codici identificativi:
- MIUD03153F (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/797/units/171867